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serie classica
dvd 10
Cleo
Mazoniana, braccio destro della regina Raflesia, per la quale svolge anche il ruolo di consigliere, Cleo rappresenta le forze armate di Mazone. È inoltre il comandante della Guardia Imperiale, la squadra d’astronavi che circonda e protegge la Dokrus, l’imponente e luminosissima nave della regina. Durante il conflitto d’opinioni tra militarie civili, capeggiati rispettivamente da Katandra e da Tessius, cerca di far da paciere e di placare gli animi, ma senza risultato. Alla fine è proprio lei a dover consegnare a Tessius l’ordigno esplosivo con cui suicidarsi. È Cleo a consigliare di rapire Mayu dall’orfranotofio, in modo da costringee Harlock ad abbandonare i suoi propositi bellicosi. Inizialmente riluttante, in seguito Raflesia cede alle pressioni di Cleo e accetta di usare Mayu come ostaggio, in modo da allentare la pressione sulla flotta e placarne i conflitti interni. Soldato abile ed efficiente, privo di scrupoli di fronte al nemico, Cleo mostra invece un forte senso di lealtà nei confronti del suo popolo e in particolar modo della regina Raflesia, che è pronta a servire fino alla morte.
Pirati famosi
Nella storia della pirateria alcuni capitani hanno lasciato più tracce di altri. Chi per coraggiose imprese, chi per ingenti bottini, chi per particolare ferocia, si sono distinti dalla massa e sono entrati nella storia. Henry Morgan è stato il più famoso bucaniere dei Carabi del XVII secolo. Cominciò la sua carriera come corsaro al servizio dell’Inghilterra, ma quando la guerra con la Spagna ebbe termine continuò a esercitare la propria attività. Malvagio, astuto e spietato mise insieme un esercito con cui attaccò anche delle città. Il francese Jean Bart si distinse sotto il comando del corsaro Le Roi David e ben presto divenne comandante a sua volta. Si battè spesso per conto della Francia, fu catturato dagli inglesi ma riuscì a fuggire e a tornare al comando di una flotta corsara. Morì di febbre nel 1702. henry Avery è stato definito "il pirata più temibile" e "il terrore delle Indie". Prima guardiamarina nella Marina britannica, poi secondo ufficiale d una nave corsara e infine capitano pirata, accumulò ingenti ricchezze. Non fu mai catturato e probabilmente passò gli ultimi anni della sua vita in Irlanda, sotto falso nome. Edward Tech, detto Barbanera, è invece passato alla storia come il pirata più sanguinario. Agli inizi del diciottesimo secolo seminò il terrore nei Carabi, divenne famoso per la sua crudeltà verso i prigionieri e per la passione per il rum. Morì nel 1718, nel corso di un combattimento. La sua testa venne tagliata ed esposta sul pennone della nave.
Il discendente
Certamente Harlock è il pirata più famoso dell’universo creato da Leiji Matsumoto, subito seguito da Tochiro Oyama e dalla piratesca Emeraldas. Ma sull’Arcadia c’è qualcuno che vanta antenati illustri. Si tratta di Kiddodo, un ingegnere che lavora agli ordini di Maji e si vanta di essere u discendente di Capitan Kidd. Nato in Scozia nel 1655 circa, William Kidd inizò la propria attività come cacciatore di pirati, per poi diventare pirata a sua volta. Nel 1695 fu incaricato dal re d’Inghilterra Guglielmo III di catturare alcuni predoni del mare, e per questo motivo gli venne data una licenza da corsaro. Con la nave Adventura Galley si diresse a New York ma, poiché il suo equipaggio era stato arruolato con la forza, fu costretto ad accogliere nuovi marinai e ben presto la nave si trasformò in un covo di pirati. Kidd cercò sempre di abbordare navi che non fossero inglesi, ma spesso si trovò al centro di violenti liti col suo equipaggio, a cui non importava che bandiera battessero i vascelli incontrati. Così, nel 1699, Capitan Kidd si ritrovò inserito nella lista dei pirati ricercati. Una volta catturato, fu condotto a Londra per il processo. Condannato, venne impiccato nel 1701 all’Execution Dock, il luogo delle condanne capitali.
Serie Classica episodi 28-
Nell’episodio ventotto dal titolo "La nebulosa Uscisse", l’Alkadia prosegue nella ricerca della piccola Mayu, rapita dalle Mazoniane allo scopo di ostacolare Capitan Harlock. Sulla nave pirata molti membri dell’equipaggio sono ancora malati a causa dello stress accumulato durante molti giorni ininterrotti di combattimento. Per questo motivo l’atterraggio sul pianeta Umano, oltre che mirato alla ricerca dell’orfanella, risulta utile quale momento di pausa e relax. Su quell’incantevole mondo si sono infatti stabiliti trenta scienziati terrestri che hanno creato una piccola e pacifica comunità. Tra di loro vi è il Professor Aihn, che ben conosce Harlock, dato che lo ha accolto come un figlio quando era ancora un ragazzo. Il pirata dello spazio riesce ad individuare la base Mazoniana, ma l’Alkadia viene immobilizzata tramite onde magnetiche. Ad agire contro Harlock e compagni è anche un insospettato Aihn, che sta utilizzando un macchinario di propria invenzione in grado di controllare le condizioni meteorologiche. Dietro tali azioni vi sono però le Mazoniane, che tramite l’infiltrata Miyu ricattano il professore e lo costringono ad agire a vantaggio di Mazone. Il piano viene sventato, ma a prezzo di molte vite e della distruzione della bucolica colonia umana.
In "Scontri sul pianeta Arcobaleno", la ricerca di Mayu, ormai portata avanti da mesi, continua a impegnare l’ALkadia. Nel frattempo le Mazoniane danno caccia alla nave di Harlock. Quando uno stormo di astronavi delle aliene si palesa nelle vicinanze, Tadashi decide di inseguirlo per scoprire dove si trova l’orfana. La missione ha un esito disastroso e Tadashi precipita sul pianeta Arcobaleno, ritrovandosi tra delle Mazoniane. Si tratta però di civili, fuggiti alla flotta di Raflesia e pronti a rivelare dove si trova Mayu in cambio di un colloquio con Harlock. Il tutto si rivela però essere l’ennesimo inganno.
"Amico mio, mia giovinezza", trentesimo episodio della serie, si apre con l’Alkadia all’interno della base viaggiante Ombra di Morte, intenta ad effettuare riparazioni. Tori trova casualmente un vecchio paio di occhiali rotti e scoppia a piangere. L’oggetto gli riporta infatti alla mente ricordi del passato, dando il via a un flash-
Takamura Mukuo
La direzione artistica della serie Classica di Harlock è affidata a Takamura Mukuo. Nato il primo gennaio del 1938 a Sasebo, vicino a Nagasaki, Mukuo ha lavorato a molti altri anime. Talvolta anche nel ruolo di designer o di disegnatore digli sfondi. Nel 1975 si occupa di sfondi di Flanders no Inu (in Italia Il fedele Patrash), drammatica serie televisiva incentrata sull’amicizia tra un cane e un bambino. Nel 1976 è art director di Haha wo Tazunete Sanzenri (in Italia Marco) serie tratta dal famoso romanzo Cuore. Tocca poi alla serie TV del 1979 Ginga Tetsudo 999 (Galaxy Express 999), per cui è designer, seguita dal film del 1981 Sayonara Ginga Tetsudo 999: Andromeda Shuchakueki (Galaxy Express 999: capolinea Andromeda), di cui firma la direzione artistica. Sia la serie che il film nascono da un manga di Leiji Matsumoto, già autore di Harlock. Mukuo partecipa anche al film l’Arcadia della mia giovinezza (1982), consolidando così la propria conoscenza delle serie spaziali di Matsumoto. Tra le altre sue collaborazioni vanno ricordate Sailor Moon, incentrate su ragazzine vestite alla marinaretta e dotate di poteri magici.
I mille nomi del mondo di Harlock
Le Mazoniane portano spesso nomi fantasiosi e complessi, difficili da trascrivere. Per questo, da Paese a Paese, possono subire variazioni più o meno evidenti.
Nell’edizione americana di Harlock, per esempio, Katandra è chiamata Cassandra, Raflesia diviene La fresia, Tessius muta in Teshusses, Sherok è nota come Shiraku.
L’allegria dei pirati
Nell’episodio ventinove della serie classica, dal titolo "Scontri sul pianeta Arcobaleno", sull’Alkadia, a causa di un periodo difficile e si una ricerca che sembra non debba mai finire, dominano il torpore e la tristezza. Esattamente il contrario di quanto accadeva anticamente sui vascelli pirata. Duri e scontrosi, talvolta spietati, i pirati del passato, specie quelli dei Carabi, erano anche uomini pratici e il più delle volte allegri. Abbracciavano il jolly roger per sfuggire a una vita di stenti, erano disposti a rischiare la vita ma chiedevano in cambio libertà, cibo, alcol e allegria. Desideravano stare allegri e ci riuscivano grazie a grandi mangiate, bevute, canti e balli. Potevano morire in battaglia o essere catturati e impiccati, quindi la vita andava vissuta con allegria, altrimenti il gioco non valeva la candela. Le abbondanti bevute ovviamente facilitavano la creazione di un’atmosfera allegra, ma ogni occasione poteva essere motivo di festeggiamenti, come la spartizione di un bottino, o l’aggiunta di nuovi membri all’equipaggio. Quando i marinai di qualche vascello abbordato decidevano di passare dalla loro parte, venivano accolti da cori di urrà, colpi di cannone, spari in aria, gridi e brindisi. Anche una volta sbarcati a terra, i pirati non vedevano l’ora di divertirsi in qualche taverna, spendendo il denaro accumulato e dandosi alla pazza gioia. Solo in questo modo potevano dirsi felici e giustificare i rischi corsi nella loro professione.
Miyu
Miyu è una Mazoniana facente parte dell’esercito al servizio della regina Raflesia. Su ordine dei suoi superiori si infiltra nella colonia terrestre del pianeta Umano, nella nebulosa Ulisse, dove trama per attirare in trappola Harlok. Con la minaccia di fare del male ai bambini della colonia, costringe il Professor Aihn a utilizzare una sua invenzione contro l’Alkadia. Si tratta di un particolare macchinario capace di controllare le condizioni atmosferiche e la tettonica del pianeta, trasformandosi così in una terribile arma in grado di devastare ogni cosa. Nonostante la sua determinazione e la mancanza di scrupoli, Miyu non riesce a portare a compimento il piano. Viene infatti scoperta d aHarlock e coinvolta in un conflitto a fuoco in cui uccide il Professor Aihn, che fa scudo col proprio corpo ai bambini, ma viene a sua volta colpita a morte da Tadashi Daiba. Nonostante la sua tragica fine e il fallimento della sua missione, prima di uscire di scena Miyu causa la devastazione della colonia e la morte di buona parte della sua popolazione, lasciando ai sopravvissuti il difficile compito di ricostruire tutto. Col suo comportamento, Miyu conferma la crudeltà dell’esercito Mazoniano.